MISSION NEPAL MARZO 2010 (by Irene Pujatti)
E’ esattamente un anno che non vediamo il cielo di Kathmandu, ma le giornate passate ad occuparci di Hanuman ed a chattare con i nostri amici nepalesi per i nostri progetti, ci hanno tenuto vicini; ed appena scendiamo all’aeroporto di Kathmandu e ci riabbracciamo è come se non fossimo mai partiti.
Il nostro entusiasmo e la nostra voglia di ripercorrere quelle strade sarà soddisfatta oltre ogni aspettativa; ci attende un fitto programma e nei giorni a seguire ci troveremo catapultati in tante più forti esperienze.
Il punto di ritrovo per assaporare il primo gustosissimo nepali tea, al profumo di masala, è al LaiLai Hotel, in Thamel. Quest’anno siamo giunti in 8, ed altri 2 ci raggiungeranno la settimana seguente; con il sempre folto gruppo dei nostri amici volontari di Hanuman Nepal la hall brulica di persone e non manca di risate.
E si comincia … finalmente un’ accogliente calura ci fa dimenticare il rigido inverno italiano che non finiva mai! I nostri corrispondenti, per i prodotti di artigianato nepalese da proporre nei nostri mercatini, ci stanno aspettando con tante novità; che bei colori, che bei disegni ! ogni oggetto ci parlerà del Nepal e renderà il nostro mercatino ancor più vivace e ci aiuterà a raccogliere i fondi per i nostri progetti.
La giornata passa velocemente nella scelta di borse, souvenir, gioielli, nelle rumorose e accaldate vie di Kathmandu, ma nel frattempo, anche se nel trambusto, riusciamo comunque a scorgere i cambiamenti di un paese che si sta evolvendo. Si costruisce, si aprono nuovi locali, si asfaltano anche i vicoli più nascosti.
La mattina seguente siamo già in pulman, diretti verso il villaggio di Benighat.
Lungo la strada ci accorgiamo dell’altra faccia della medaglia … il progresso sta erodendo tante verdi colline, per ricavare materiale per i mattoni, il cemento e costruire tanti palazzi intorno alle città. Molti contadini hanno già lasciato le risaie, per cercare fortuna nei principali centri. E forse non sarà solo un successo.
Dopo un paio d’ore scorgiamo l’azzurro della Schree Lower Secondary School! Il nostro arrivo è preannunciato … ed i bambini sono già in fila ad aspettarci, con i loro sorrisi ed con enormi corone di fiori, che alla fine del nostro incontro ricopriranno tutto il giardino. Siamo davvero felici di vedere che la comunità, in primis gli insegnanti, si sono preoccupati di mantenere in ordine la scuola, ristrutturata da Hanuman alcuni anni fa. Anzi, l’hanno addirittura migliorata per ricavare nuove aule per altri alunni; e noi li aiuteremo ancora con gli impianti elettrici, per far funzionare la scuola anche durante l’inverno.
Li salutiamo e ci dirigiamo alla “sorella maggiore”, la Schree Chandrodaya Multiple College. Che splendore! E’ fiorito un giardino bellissimo, con aiuole ed un gazebo centrale per godere della fresca ombra nelle pause, tra una lezione e l’altra. Ma la sorpresa più grande deve ancora arrivare: inizia una cerimonia durante la quale, dopo i consueti saluti e ringraziamenti, i rappresentanti del Consiglio scolastico acclamano il nostro presidente e le conferiscono la nomina di Presidente Onorario della scuola che – Udite, udite! è divenuta COLLEGE !!! Che passaggio straordinario! Finalmente tanti alunni potranno proseguire gli studi raggiungendo un traguardo importante per il loro futuro. Sappiamo che il contributo di Hanuman, offerto in più occasioni ed in diversi anni, è stato fondamentale per questa scuola che, da secondaria, ha ottenuto la qualifica di college. La comunità stessa si è impegnata in questo progetto, ed oltretutto, non paga, aspira a poter realizzare anche l’università. Benighat è un distretto strategico, perché tanti studenti potranno completare il loro ciclo di studi; fino ad oggi, infatti, dovevano spostarsi a molti chilometri di distanza per raggiungere il primo college disponibile o, peggio, interrompere gli studi , perdendo opportunità importanti per il loro futuro.
Alla sera ritroviamo Ravi, uno dei più importanti fautori dei nostri progetti in Nepal. Lui e la sua famiglia, che quest’anno crescerà con la nascita della prima nipotina, ci accolgono come più che amici, liberi di rinfrescarci e immergerci nei loro ritmi, primo tra tutti quello dettato dalla luce, che ancora guida le giornate.
E’ appena passata l’alba, che già ci muoviamo per le nostre uscite dei giorni seguenti; la prima è alla Irang Richok Primary School, che è stata ristrutturata con il nostro contributo e viene inaugurata, con targa al consigliere di Hanuman Irene Pujatti (che emozione!!!) . Bellissima, come tutte le altre scuole già inaugurate. Le aspettative di un anno prima, all’ombra di un albero secolare, sono state superate!
All’inaugurazione partecipano anche i rappresentanti politici dell’istruzione ed i giornalisti delle principali testate locali. Un’occasione per confermare l’appoggio dell’amministrazione ai nostri interventi. Per noi è molto importante, perché solo con il coinvolgimento della comunità, queste costruzioni non diventano “cattedrali nel deserto” come spesso ci accade di vedere lungo le strade: scuole bellissime ma vuote, biblioteche e centri per bambini grandissimi ma inutilizzati! Certo sarebbe meglio che maggiori risorse venissero destinate alla forza insegnanti, spesso insufficiente, o per il materiale scolastico, sempre più necessario. Noi ne distribuiamo sempre in quantità, ad ogni scuola che visitiamo. Sulla collina, di fianco alla Irang R. P. School, il governo ha integrato il nostro intervento costruendo altre 2 aule, che nell’immediato però non potranno essere usate poiché mancano gli insegnanti. Vedere questo spreco di importanti risorse è assai spiacevole, ma la comunità ha confermato ripetutamente che, in futuro, saranno più mirati nelle richieste al governo, affinché il risultato sia il più produttivo possibile!
Incamminandoci sui sentieri, come ogni anno, passiamo a controllare anche le altre scuole, costruite grazie ad Hanuman: la Shree Basanta Primary School, la Shree Bayrabi Primary School e la Shree Janagaun Primary School, dove abbiamo trovato ordine, pulizia ed insegnanti dediti ai bambini, con nostra somma soddisfazione. Una certa delusione affiora, invece, a causa di un cambiamento dettato dalle nuove direttive ministeriali, che favoriscono l’accentramento delle iscrizioni nelle scuole attrezzate a garantire la frequenza a più anni scolastici, scuole che si trovano nelle città più grandi. Speriamo che gli insegnanti continuino nello sforzo di raggiungere anche le realtà più piccole e remote, per assicurare dappertutto un livello di istruzione adeguato. Altrimenti, le scuole sulle colline o in zone più interne, saranno destinate ad accogliere solo i bambini di età prescolare, con il rischio che gli altri più grandi e comunque poveri non frequentino più le lezioni.
Ed eccoci di ritorno al villaggio, a casa del nostro amico-fratello Ravi, dove ci raggiungerà l’architetto per sviluppare la casa dell’Hanuman Village, il nuovo e più grande progetto in corso. E’ un passo importante per la nostra organizzazione, soprattutto per dare forte continuità e sviluppo a quanto già realizzato in tutti gli anni di attività dal 2001 ad oggi. Tutti insieme ci rechiamo al terreno dove sorgerà questa nuova struttura. Ci dedichiamo anche ai minimi particolari … non riusciamo a non sentirla come CASA NOSTRA. Con carte, misurazioni, discussioni, ripensamenti, accorgimenti … il punto è fatto! L’architetto renderà concreto questo sogno!
Nelle successive giornate che trascorriamo al villaggio, ogni ora disponibile è dedicata ai bambini del progetto “Educating Children”. Con la guida di un volontario dell’associazione amica Co.Y.On, arriviamo alla casa di ogni singolo bimbo, per conoscerli meglio e verificare le loro condizioni di vita. La nostra guida è Keshab Kadel, un insegnante, volontario anche lui nei Co.Y.On, l’associazione nepalese con cui ci coordiniamo per le attività nel distretto di Benighat.
Hanuman, dal 2006, sostiene ben 50 bambini, orfani di uno o di entrambi i genitori, con il supporto di generosi donanti italiani. Con il contributo versato annualmente, viene garantita la frequenza scolastica e tutto ciò che riguarda i fabbisogni primari del bambino e della sua famiglia. Per mancanza di tempo, fino ad oggi, abbiamo sempre incontrato questi bimbi direttamente nelle scuole, in occasione dei festeggiamenti , talvolta accompagnati dai parenti più prossimi (anche loro curiosi di conoscerci…); abbiamo via via demandato ai nostri amici nepalesi il seguirli direttamente, parlare con i loro insegnanti ed andarli a visitare a casa per verificare le loro condizioni ed eventualmente raccogliere le loro richieste, informarsi se non frequentavano la scuola e poi, insieme a noi, verificarne i risultati con le pagelle, che richiediamo ogni trimestre.
Quest’anno, per la prima volta, abbiamo deciso di andare noi direttamente presso ciascuna delle case ove i bimbi da noi sostenuti vivono. Ed è un altro mondo quello che scopriamo, ora dopo ora, addentrandoci nei vicoli dei borghi, con viuzze che si intrecciano, inondate di famiglie, bambini che giocano, uomini e donne che lavorano fino a sera inoltrata, nel buio silenzioso, illuminato solo da una candida luna piena. Molte sono le cose che impariamo inerpicandoci sui sentieri, per raggiungere parte dei bambini che vivono sulle pendici delle colline, in case solitarie. Mentre saliamo ci rendiamo conto che, quella che stiamo percorrendo, con tanta fatica fisica, è la medesima strada che ogni giorno ciascun bimbo deve fare per andare e tornare da scuola. Sono poche le parole per poter descrivere ciò che appare ai nostri occhi: case di terra battuta, con giacigli condivisi tra più fratelli; pochi utensili per la casa o per andare a lavorare la terra; pochi abiti e nulla in suppellettili; talvolta la fonte d’acqua più vicina è a più di mezz’ora di cammino. Tante situazioni accomunate da una povertà di mezzi assoluta, ma ricca di dignità, soprattutto negli occhi dei bambini che stanno crescendo e che timidamente si presentano a noi, ci parlano dei loro familiari, in parte ci riconoscono e ci guardano con riconoscenza.
Per tutti viene confermato l’importante appuntamento fissato per la mattina del venerdì: PARTIAMO TUTTI PER LA GITA AL CHITWAN!
Sono 32 i bambini che la mattina presto si ritrovano con gli insegnanti lungo la strada di Benighat ed aspettano i loro 18 amici da Kathamndu. Tutti seduti, con lo sguardo incredulo, ma sorridenti, pronti a cominciare un lungo viaggio verso una meta a loro sconosciuta! Li salutiamo e dalla loro riservata agitazione percepiamo che sono curiosissimi di vivere la nuova esperienza. Sono con noi.
Noi di Hanuman anticipiamo la partenza perché abbiamo una tappa da onorare: un incontro in una scuola, che ha chiesto il nostro aiuto, nel distretto del Chitwan. Con i bimbi ci ritroveremo direttamente al lodge di destinazione.
Lungo la strada, la temperatura sale. Andiamo verso sud, nel Terai, terra di elefanti e tigri.
La visita alla scuola è stata organizzata con una festa d’accoglienza, con tutti gli alunni seduti sull’erba e sui corridoi del primo piano della scuola. Sono davvero tanti, più di 800! E’ una vecchia costruzione e richiede importanti lavori di ristrutturazione, che la comunità ha già iniziato, ma non è in grado di completare.
Sicuramente c’è bisogno di un intervento. Ascoltiamo il consiglio scolastico e ci ripromettiamo di verificare con loro tutti i dettagli del progetto e del preventivo, appena pronto.
Intorno, case di contadini, risaie, una terra diversa, verdeggiante, bellissima.
Sotto il sole a picco, ci ritroviamo finalmente tutti nel verde giardino del resort, che ci ospiterà per un paio di giorni: Hanuman Italy, i volontari, Hanuman Nepal, gli insegnanti e soprattutto tutti i 50 bambini del progetto “Educating children”. Ci distribuiamo nei bungalows, i maggiori sorveglieranno i più piccoli. Dopo un pranzo rifocillatore ed una breve siesta, diamo loro spazio per giocare liberamente, chi a frisbee, chi a pallone, chi con la corda, chi a pallavolo; l’importante è iniziare a conoscersi.
Poco dopo, siamo tutti in fila per la visita all’allevamento di elefanti. Ne troveremo ben 26, grandi e piccoli ed addirittura 2 gemelli! Li osserviamo mentre mangiano, si coccolano sotto le tettoie, in un’area immensa che comprende anche il fiume, la giungla e la prateria dove vediamo pascolare cavalli e bufali.
Alla sera, tutti riuniti per la cena: tanti tavoli per i nostri ospiti che educatamente si servono al buffet e che hanno davvero un gran appetito! E come d’accordo, i più piccoli sono aiutati dai più grandi. Occhi ancora smarriti. E’ un’esperienza così diversa, e non solo per loro, ma non si tirano indietro, mordono ogni attimo, ogni opportunità. Iniziano anche a fare amicizia tra loro, a conoscersi e a parlarci.
E quindi, buonanotte! Alcune risate ci sveglieranno durante la notte, ma tutto nella normalità!
La mattina seguente, dopo qualche esercizio di sana ginnastica, comincia la gran festa: è il 50° compleanno del vicepresidente di Hanuman Onlus. Sarà una giornata indimenticabile, a cominciare dalla sorpresa iniziale: il giro in elefante. Vitaliano e Francesca salgono in groppa e tutti noi seguiamo dietro, in fila, tra musica e danze, li accompagniamo per un lungo giro intorno al resort, in mezzo ad una splendida e rigogliosa natura. Quanti curiosi, nel villaggio, sospendono per un attimo le loro attività per acclamare il nostro passaggio! Poi ci dividiamo in 2 gruppi : uno percorrerà il fiume in canoa e l’altro cavalcherà gli elefanti nella giungla; viceversa nel pomeriggio.
Che emozione, la canoa scivola nell’acqua lenta del fiume. Lungo le rive, le donne lavano i vestiti, i bambini si rinfrescano per placare il caldo umido. Una ragazzina attraversa il fiume con la sua mandria di bufali, protetta da un ombrello. Qualcuno avvista un coccodrillo … occhi minacciosi sfiorano il pelo d’acqua! Tutti scappano veloci verso la riva opposta. All’inizio, qualche bambino dei nostri è titubante; Benjila più di tutti! Ma all’arrivo, sono rilassati, hanno fatto scivolare timidamente le mani nell’acqua, hanno visto i pesci nuotare sotto la canoa. E il sorriso è il saluto di ringraziamento per i nostri rematori.
A piedi nella giungla, in rigoroso silenzio, per non attirare l’attenzione degli animali, torniamo al resort per il pranzo.
Nel pomeriggio, un’altra emozionante avventura ci attende: sull’elefante, camminiamo nella giungla, sfiorati dalle fronde degli alberi, ascoltando gli uccelli e scorgendo gli scoiattoli arrampicarsi sugli alberi, attraversiamo il fiume, incontriamo 2 rinoceronti – mamma e figlio – pascolare insieme, e le scimmie correre veloci nella radura.
La sera, tutti insieme, ci dedichiamo allo spettacolo di danze caratteristiche locali e, senza riuscire a trattenerci, veniamo tutti coinvolti a ballare al suono delle canzoni più famose. E, per continuare la festa, ci ritroviamo tutti intorno alla gigantesca torta per i meravigliosi 50 anni di Vitaliano!
E finalmente li vediamo tutti – davvero tutti – con il sorriso, coinvolti e uniti nel gruppo.
Ci si chiede cosa può rappresentare tutto ciò per i nostri piccoli amici, che al ritorno a casa troveranno l’austerità di sempre; con il loro spirito ancora vivo e avido di esperienze, speriamo che sia un incentivo a migliorarsi ed a comprendere che con la scuola ed il nostro aiuto possono avere l’opportunità di un futuro migliore. Sicuramente resterà un felice ricordo.
La mattina seguente, prima di salutarci, consegniamo un regalo a ciascuno dei 50 bambini; doni raccolti dai loro sostenitori e da tanti altri generosi volontari, che ci aiutano a rendere unici questi momenti d’incontro.
E poi in partenza per Kathmandu con breve sosta a Benighat, per i saluti, e pausa pranzo.
Nei giorni successivi, raccogliamo tutto il necessario per i mercatini in Italia ed andiamo a casa dei 18 bambini del progetto “Educating Children”. Abitano nelle vicinanze della città. La loro situazione è diversa dai bimbi del villaggio. Qui non c’è l’appoggio della comunità. Quando ti trovi senza lavoro, spesso devi spostarti in un’altra città. E se ci sono problemi di salute, spesso si fa davvero fatica a trovare una sistemazione dignitosa. Tutti hanno molto bisogno del nostro aiuto, ma in particolare 2 bambini vengono iscritti al college, dove resteranno a tempo pieno, perché a casa hanno una situazione davvero insostenibile e la loro famiglia, o quel che resta di essa, non può più occuparsi di loro. Malgrado queste difficoltà, si sono sempre impegnati nello studio. Speriamo che tutti comprendano che, con la scuola, possono avere un’opportunità in più di avere condizioni di vita migliori.
In questi spostamenti, districandoci in moto nel traffico incredibile della città, ci guida Gajendra, un volontario dell’associazione Hanuman Nepal, che si occupa del progetto “Educating Children” parlando con le famiglie e gli insegnanti, per tenerci sempre aggiornati sui progressi dei bambini.
La nostra mission sta giungendo al termine. E’ stata un’esperienza emozionante, ricca di novità, ma soprattutto di maturata consapevolezza, che si sta percorrendo la strada giusta. Forse, più che mai, si è sentita l’unione di forze di due paesi così lontani. Un fine comune: veder sorridere questi bambini, sapere che ogni sforzo è destinato ad offrire un aiuto per il loro futuro, nel rispetto delle abitudini, del pensiero e dei desideri di chi vogliamo aiutare.
A ripercorrere quei giorni, cresce sempre più la convinzione che ogni piccolo aiuto è un importante investimento. Nessuna certezza di successo, ma tanta fiducia che, anche un solo giorno di sollievo dalle loro difficoltà, è un regalo che devono poter vivere. Per tanti di noi è la normalità, per loro un’occasione rara, che hanno dimostrato di accogliere con grande dignità.
E allora, il grido si leva, dal Chitwan fino a noi …:
TUTTO BENE? TUTTO BENE!
RAMBRO CHA? RAMBRO CHA!
Irene Pujatti