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Marzo 2023

Nepal Volunteer marzo 2023

 

Antefatto

Correva il mese di giugno 2020. La pandemia Covid-19 imperversava nel mondo, con il blocco totale di tutte le attività.

Eravamo a Roma, nell’ufficio di direzione di AnM, tenaci e resilienti come sempre, per definire alcuni aspetti operativi riguardo la costruzione dell’ostello dedicato ad Anna de Marinis, collaboratrice storica di AnM, mancata improvvisamente e prematuramente.

Parlando delle nostre molteplici iniziative umanitarie in Nepal, con Paolo Nugari, cofondatore di AnM, ci eravamo proposti con una nuova idea: un canovaccio di viaggio innovativo, un’avventura solidale in Nepal, con permanenza attiva in Happy Home, la nostra casa-famiglia, dove vivono una trentina di bambini orfani e bisognosi.  Da sempre AvM è attenta e vicina alle tante realtà incontrate sulle strade dell’avventura e anche in quell’occasione Paolo non aveva esitato ad una accoglienza entusiasta all’idea.

La pandemia Covid-19, allora imperante, ed il relativo lock down avevano temporaneamente lasciato il progetto in stand by, in attesa di tempi migliori.

 

Ai giorni nostri

Due anni dopo, quasi tre, ecco arrivare la telefonata a sorpresa: il progetto può partire!

Con Susanna Ceccherini di AnM, si avvia un fitto scambio informativo, volto a studiare ed impostare il viaggio “Nepal Volunteer”, una nuova linea che permetterà a tante persone di poter vivere un’esperienza unica, trascorrendo intere giornate assieme ai bambini di Happy Home, nel Villaggio di Benighat, a circa 3 ore di percorrenza dalla capitale, Kathmandu.

Con loro si potrà condividere esperienze delle rispettive culture, con giochi e laboratori di artigianato, proposti di volta in volta, a seconda delle abilità dei singoli volontari. Abbiamo sperimentato, con grande soddisfazione: corsi di cucito, di disegno, di creazione oggetti da materiale di riciclo, di ballo, di yoga e tanto altro si potrà proporre, per portare arricchimento di conoscenze reciproche.

Da sempre, ogni anno, tornando nello splendido Nepal, abbiamo portato con noi amici e conoscenti, che volevano vivere un’esperienza di viaggio nuova, con la curiosità di vedere quello che in questi anni abbiamo fatto e di stare assieme ai bambini in Happy Home.

Analogamente agli anni passati, ma in modo più strutturato, oggi, i partecipanti che si iscrivono portano un loro progetto per interagire al meglio con la realtà locale. L’emozione nell’affrontare questa nuova esperienza in prima persona, con la responsabilità di apportare valore e conoscenza ai bambini di Happy Home e delle scuole circostanti, che abbiamo costruito, li differenzia dai partecipanti che li hanno preceduti. Oggi, chi si iscrive alla linea Nepal Volunteer, deve superare un colloquio d’ammissione, che prevede la selezione in base all’effettivo contributo di volontariato che il singolo può apportare.

Il viaggio non prevede il coordinatore, ci si affida ai riferimenti in Happy Home ed allo storico ed insostituibile Mr Amresh Tuldhar, corrispondente ufficiale di AnM, a cui è demandata la gestione del gruppo, per le giornate aggiuntive dedicate alla visita della splendida vallata di Kathmandu.

Le date delle partenze fino a luglio sono state pubblicate e la gestione delle iscrizioni segue un doppio filtro, il primo gestito da Susanna di AnM, che effettua un primo controllo delle caratteristiche del candidato ed il secondo da Hanuman, che verifica l’idoneità a stare assieme ai bambini.

Porre questa grande attenzione, condivisa pienamente con AnM, è necessario per preservare e tutelare i bambini che abitano Happy Home e per mantenervi l’ambiente protetto e sicuro di sempre, nello spirito con cui è stata istituita.

L’ entusiasmo per questo progetto è altissimo ed altrettanta è la preoccupazione per il buon esito: la fiducia che abbiamo ricevuto da AnM e dai volontari che si recheranno assieme a noi in Nepal per questa nuova avventura deve tradursi in un successo per tutti.  

 

Si parte

Sette, è il numero dei volontari che affronteranno questa prima avventura Nepal Volunteer, di marzo 2023. I loro nomi: Alessia, Anna, Enrico, Yvonne, Simone, Sonia e Tiziana. Con loro ci saranno tre componenti del board di Hanuman ETS: Francesca, Irene e Vitaliano.

L’appuntamento, con l’intero gruppo, è la sera dell’arrivo di tutti i voli, presso l’hotel di Kathmandu. Come da nostra tradizione, la prima cena in Nepal si consuma in uno dei ristoranti Thakali, dove si fa la prima esperienza con i sapori e gli odori delle spezie del Dal Bath, piatto tipico della cucina nepalese, servito poi tutti i giorni in Happy Home.

La mattina seguente si parte, i sette partecipanti stanno per vivere la prima esperienza di volontariato in Happy Home.  Mentre percorriamo la lunga strada dalla capitale al villaggio, dove sorge la casa-famiglia, nel pulmino l’energia e l’entusiasmo sono incontenibili. Le domande si moltiplicano e sovrappongono. Si cerca di capire e spiegare, come ognuno possa interagire al meglio con gli altri e tutti i volontari con i bambini. Si raccontano le regole della casa-famiglia, i tempi da dedicare allo studio e quelli dello svago e come fruire al meglio degli spazi comuni.

Appena varcata la porta del cortile, ecco i bambini e ragazzi tutti in fila, ad accoglierci con sorrisi e ghirlande di fiori: benvenuti in Happy Home!

Tale accoglienza, tanto calorosa quanto inaspettata, sorprende tutti piacevolmente. Gli sguardi si intrecciano a cercare i nostri per assenso e condivisione. Si fanno le presentazioni dei volontari a tutti i ragazzi e viceversa. Il responsabile di Happy Home, un ragazzo, ora adulto, cresciuto egli stesso nella struttura, comunica a tutti le regole di comportamento della casa-famiglia, che sarà la nostra casa per i prossimi dieci giorni.

La stanza dei volontari si anima subito. Inizia la corsa a prendere la parte alta dei letti a castello, diventa quasi un gioco a cui non avevamo pensato … se questo è l’inizio, il gruppo sarà senza dubbio un successo.

 

Happy Home

In questi giorni di marzo, nelle scuole ci sono gli esami di fine anno e tutti i bambini sono concentrati a studiare. Decidiamo di fare uno strappo alle regole, sospendiamo lo studio ed ognuno dei volontari presenterà il suo percorso di lavoro: Anna farà lezione di yoga la mattina e la sera e farà disegnare i bambini, Tiziana ed Alessia faranno lezioni di cucito, Simone ed Enrico organizzeranno il torneo di ping pong ed i giochi di società, Sonia organizzerà il gruppo che realizzerà oggetti, con materiale di riciclo, Yvonne terrà alcune lezioni di geologia, per illustrare la composizione delle montagne e del territorio nepalesi. Nell’arco dei dieci giorni a disposizione, i gruppi di lavoro si alterneranno, per coinvolgere tutti nelle varie esperienze.

 

La mattina del giorno seguente e … poi tutte le mattine successive: alle h. 5,30 un gruppo nutrito di bambini si reca nella stanza dei volontari a svegliare Anna, per il saluto al sole e la lezione di yoga. Ovviamente tutto il gruppo partecipa, faticosamente si trascina su per le scale a raggiungere il terrazzo dove si svolgerà la lezione, tra uno sbadiglio e l’altro. È uno spasso vedere i bambini imitare le mosse e le posizioni che via via Anna esegue, ma a ben osservare forse è più spassoso vedere noi adulti nel cercare di imitare Anna. Finita la lezione mattutina, tutti i bambini scendono nella study room e cominciano la loro giornata di studio.

Come osservato da Tiziana, nel contributo filmato lasciato dopo l‘esperienza in Happy Home: “alzarmi la mattina presto e trovare 20 bambini intorno ad un tavolo che stanno studiando ed uno dice - non è possibile! – in realtà è proprio così, loro hanno capito qual è il loro posto nel mondo…”

 

Più tardi, mentre i bambini sono a scuola, andiamo a visitare le scuole che abbiamo costruito in tanti anni, per verificare lo stato di conservazione e l’avanzamento lavori, nei nuovi progetti in corso. In ogni scuola l’accoglienza è sempre emozionante: i bambini sono tutti in fila e ci omaggiano con applausi e fiori. Il comitato scolastico, come consuetudine, ci intrattiene con nuove richieste di ampliamento o ammodernamento delle aule. In tutte le scuole visitate abbiamo portato un kit scolastico composto da: quaderni, penne, matite, gomme da cancellare e temperini. Vedere gli sguardi di gioia dei piccoli studenti delle scuole, che ricevono i regali inattesi e preziosi, riempie il cuore di gioia. È un piccolo gesto, ripagato dai tanti sorrisi ricevuti.

Abbiamo attraversato le colline di Benighat, in parte su pick-up, per raggiungere le scuole più lontane e remote, in parte a piedi, fruendo di facili e sempre piacevoli trekking, attraverso i piccoli villaggi delle popolazioni Tamang e Chepang, dove ogni sguardo veniva ricambiato con un sorriso ed un saluto di Namastè.

 

Rientrati in Happy Home, ecco venirci incontro i bambini, che ci invitano a continuare le attività cominciate nei giorni precedenti ed a condividere con loro gli studi.  

Nascono reciprocamente: lezioni di italiano e nepalese, richieste di verifiche di matematica e geometria, informazioni sulla città da cui proveniamo, lo sfogliare le immagini nello smartphone di ciascuno, uno scambio culturale che avviene naturalmente, senza aver pianificato nulla in anticipo. Emergono così i giochi della nostra infanzia: bandiera, un-due-tre stella, girotondo, nascondino, il gioco della sedia, la scuola di ballo latino-americano … in Nepal(?)!

I volontari sono sempre più coinvolti ed entusiasti e noi con loro.

La sera a tavola ci fanno mille domande sulle origini e volentieri raccontiamo la nostra storia, come e perché abbiamo deciso di costituire Hanuman, i nostri prima passi e i successi piccoli e grandi. Raccontiamo del terribile terremoto del 2015 vissuto in diretta, poiché presenti sul territorio nepalese in quei giorni funesti. Raccontiamo loro di come AnM ci è stata vicina nella gestione dei primi soccorsi post terremoto ed in altri progetti successivi. Le domande si susseguono e la loro curiosità è pari all’attenzione che dedicano alle nostre risposte.

Poi arrivano in tre o quattro bambini, per ricordarci che è ora del grande torneo di ping-pong. Una coppia di amici veronesi, ci ha regalato un tavolo regolamentare e tutti gli accessori per utilizzarlo: un successo planetario, riflesso negli occhi di tutti i ragazzi, grandi e piccoli!!!

Il rumore della pallina da ping pong sarà il mantra di tutta la nostra permanenza in Happy Home. Torniamo ancora una volta ad essere tutti bambini, nel dividere assieme a loro i giochi, alcuni dei quali portati dall’Italia: Memory, Uno, Shangai, La Torre, ecc.

 

La seconda Hanuman Run – Run for Fun

Abbiamo organizzato la seconda corsa campestre, nelle verdi campagne collinari di Benighat.

Le iscrizioni si sono aperte all’inizio di marzo, prima del nostro arrivo, con una quota di partecipazione di dieci rupie nepalesi e con premi straordinari per i vincitori.

È stata suddivisa in tre gruppi misti, per fasce di età. Ai partecipanti è stata consegnata in omaggio una t-shirt tecnica, gentilmente offerta da Verona Marathon Hub. Ricchi i premi per i primi tre classificati di ogni categoria, sia maschile che femminile.

Il giorno prima della gara ecco bussare alla porta di Happy Home decine di bambini fra i 6 ed i 12 anni con 10 rupie in mano per l’iscrizione. La mattina della gara, fin dalle prime ore, alle 06,00, siamo tutti pronti per organizzare la competizione.

I volontari cominciano a distribuire i pettorali, cartoncini stampati, cuciti al momento con punti metallici sulle magliette degli atleti. Altri si dedicano a predisporre il tavolo con i premi. I ragazzi di Happy Home, che non parteciperanno alla gara, ci aiutano a distribuire i pettorali alla categoria dei più piccoli e a contenere la loro esuberanza ed eccitazione per l’imminente gara. I professori della Shree Chandrodaya Multiple College partecipano sul percorso di gara, con i cronometri. Il sindaco di Benighat viene a complimentarsi e a promettere il patrocinio del comune per la gara del prossimo anno.

Ecco gli atleti pronti che cominciano a scaldare i muscoli.

 

Le magliette a disposizione sono di taglia Medium o Large ed i più piccoli le indossano con convinzione, inserendo tutta la parte della lunghezza dentro i pantaloncini e controllando che il pettorale sia ben attaccato. Sempre disponibili, vi sono le ragazze di Happy Home che, velocemente, con la cucitrice in mano, provvedono a rinsaldare al meglio.

Ultimo controllo alle infradito da corsa (!) e siamo tutti pronti per la partenza. Ovviamente la gara più divertente è quella dei piccoli runners. L’agitazione sulla linea del via è incontenibile, le spinte per essere i primi a partire non si controllano e non basta l’autorità del loro maestro a mettere ordine. Ovviamente, il nostro tifo va ai bambini di Happy Home.

La partenza è frenetica e lungo la breve discesa del percorso, molti degli atleti perderanno le infradito, ma non curanti continueranno a correre, tanto le recupereranno al ritorno. A gara finita a tutti verrà dato un succo di frutta ed una caramella.

Infine, grande cerimonia di premiazione, nel cortile di Happy Home.

Ai primi classificati delle tre categorie, presenti tutti i 170 partecipanti, gli organizzatori e le autorità locali, verranno consegnati i rispettivi premi, con un boato di gioia ad ogni consegna, testimonianza di grande sportività.

Se vi chiedete se alcuni di noi hanno partecipato, la risposta è: “eravamo troppo impegnati nell’organizzazione e nel contenere tutti gli atleti”!

 

Ultimi giorni in Happy Home

Gli esami sono finiti e tutti i ragazzi hanno le giornate libere.

Tiziana ed Alessia riescono ad ultimare con il laboratorio di cucito le fasce per capelli, per tutte le ragazze. Anna dopo aver insegnato tutte le mattine alle 05,30 il saluto al sole, si dedica a disegnare mandala, da far colorare ai ragazzi. Simone ed Enrico sono impegnatissimi con le ultime partite del torneo di Ping-pong. Yvonne e Sonia concludono la coreografia della lambada, che vedrà tutti partecipi l’ultima sera, sulla terrazza.

I ragazzi faranno da guida al gruppo di volontari, portandoli a visitare il villaggio abitato dall’etnia dei Sunar, caratteristico per la lavorazione artigianale di prodotti in ferro. Gli ultimi giorni trascorreranno con le grandi pulizie di Happy Home, dove tutti assieme, armati di scope, stracci e detersivi, ci adopreremo nel rendere splendente ed ordinata la casa-famiglia.

 

La domanda che si ripete da alcuni giorni è: “ma riusciremo a salutare i bambini, riusciremo a lasciare Happy Home?” ed un velo di commozione e tristezza pervade tutti.  

È arrivato il decimo giorno, il momento dei saluti. L’allegria e la spensieratezza delle giornate trascorse assieme ha lasciato il posto ad un grande nostalgica tristezza: è molto difficile lasciare Happy Home. Tutti i bambini si avvicinano per un lungo abbraccio, che sembra non dover finire mai. Gli occhi lucidi esprimono tutta la commozione.  Ci trasciniamo lentamente verso il pulmino ed ecco il gruppo delle ragazze correre verso di noi per un altro saluto. Il silenzio ci accompagna lungo la strada per Bhaktapur, la nostra prossima meta.

Solo all’arrivo, nella hall del mitico Hotel Bintuna, con la voce che ancora si strozza in gola, riesco a fare i complimenti a questo fantastico gruppo di persone, che hanno saputo esprimere al meglio le loro caratteristiche, ponendole al servizio dei bimbi. Hanno capito cosa significa vivere un’esperienza di volontariato e fare il volontario, rispettosi tutti degli altri e dell’ambiente. Hanno saputo vivere un’avventura umana nel vero senso della parola.

 

Alcune testimonianze dei volontari

Anna

“L'esperienza vissuta mi fa venire in mente parole o meglio valori quali: gentilezza, empatia, cura, cooperazione, umiltà, sensibilità, lucidità, compassione, presenza, ascolto, silenzio, amore, gioia e tante domande su di me e sul mondo e modo in cui vivo.  Realtà come Hanuman ci rendono più facile sperare e tentare di costruire un mondo più equo e in equilibrio. Poter donare un presente, un futuro, un luogo sicuro e tanta VITA, deve essere considerato un privilegio. Nulla più.

Concetti come istruzione e casa nella nostra realtà privilegiata e viziata sono pressoché scontati e quindi non se ne riconosce la fondamentale importanza nella crescita ed evoluzione di un essere umano. Una frase di Mololo Yuosafzai, scritta sul muro di una scuola visitata, mi ha fatto riflettere su questo concetto: One child, one teacher, one pen and one book, can change the world.

Considero un nostro dovere essere grati per essere nati nella parte giusta del mondo e per essere nella posizione di poter aiutare e non chiedere aiuto.

Faccio mie le parole di una amica di questa avventura: “mi sembra di essere arrivata tardi”.

È stato per me un vero privilegio poter far parte, anche se per un momento troppo breve, della famiglia Hanuman, colma di sorrisi e di voglia di futuro.

Con profonda gratitudine”.

Alessia

“Siamo in volo e fuori dall'oblò c'è un panorama magico, magico come l'esperienza che insieme a te abbiamo vissuto in questi giorni e sento il bisogno di ringraziare te, Francesca e Irene per avermi permesso di assaggiare una piccola parte di tutto ciò che con fatica e passione avete costruito in questi anni. Avete fatto tanto per noi volontari, dandoci la possibilità di vedere coi nostri occhi, cosa significa prendersi cura degli altri, rispettando la loro identità, ma soprattutto avete fatto tanto per tutti i ragazzi di happy home, dando loro non solo la possibilità di sperare in un futuro migliore ma anche gli strumenti per prenderselo, insegnando loro metodo e disciplina. Grazie a voi stanno imparando a guadagnarsi un posto nel mondo con l'impegno e con la solidarietà tra loro. Tutto ciò va al di là del raccogliere dei soldi per mantenerli nella vita e negli studi e nel dargli un luogo in cui vivere, perché in happy home avete creato una comunità, una famiglia in cui i più grandi aiutano i più piccoli e tutti insieme si sostengono.

In un mondo in cui è più facile dare piuttosto che insegnare agli altri ad essere autonomi, voi avete scelto la strada difficile, dando a questi ragazzi gli strumenti per potersi costruire da soli il loro futuro, avete fatto e continuate a fare il lavoro sporco di un vero genitore per crescere individui autonomi e responsabili e sono certa che non dimenticheranno mai i vostri insegnamenti. Grazie di tutto”

Tiziana

“Se noi pensiamo che non sia un viaggio, io lo definisco uno dei viaggi più entusiasmanti che possa aver vissuto, perché pur rimanendo fermi in una casa con dei bambini, in fondo, tutti i giorni, ho affrontato il mio viaggio con loro, intorno a loro, intorno alla loro giornata. Una foto voglio lasciarvi: alzarmi la mattina presto e trovare 20 bambini intorno ad un tavolo che stanno studiando ed uno dice - non è possibile! – in realtà è proprio così, loro hanno capito qual è il loro posto nel mondo. Io devo molto ad Hanuman, perché che cosa mi rimane nella pancia? Ho sentito fin dal primo giorno di essere arrivata tardi”.

Simone

“Guardo fuori dal finestrino e penso, penso a quanto è strana la vita, penso a tutte le serie di circostanze che mi hanno portato a conoscere Vitaliano, Francesca ed Irene. 

Perché poi, diciamocelo Simo, se ora sei seduto qui su questo pullman è anche grazie a loro che son riusciti a coinvolgerti a tal punto da convincerti a partire. 

Sorrido e ripeto sottovoce: Sakal, Buddhi, Daniel, Himala, Sushila e così via nome dopo nome. Sono i nomi dei ragazzi e delle ragazze che vivono in Happy Home, questa stupenda struttura situata nel villaggio di Benighat. Sono nomi che ora difficilmente dimenticherò, poiché’ con la loro spontaneità, dolcezza e educazione sono riusciti ad entrare nel cuore di tutti noi partecipanti. 

Non è facile spiegare a parole il susseguirsi di emozioni che mi hanno accompagnato durante i nostri giorni in Happy Home; forse certe esperienze vanno solo vissute e custodite come un bene prezioso. 

Perché una certezza mi accompagna, quella di aver ricevuto in cambio molto di più di quanto possa aver mai donato.  Salutarsi non è stato semplice, anzi. 

Affezionarsi reciprocamente invece e’ stato inevitabile anche se poi non così scontato. 

Si preparano gli zaini, ci si abbraccia mentre scende qualche lacrima, le ultime foto ed è tempo di risalire sul pullman la testa appoggiata ancora sullo stesso finestrino 

Le lacrime si trasformano ora in pianto …

Sakal, Buddhi , Janak , Daniel , Ganesh , Himala , Sushila ecc. ecc. ora i nomi non sono più cosi confusi, hanno un volto ed un sorriso bellissimo …”

 

Brevi riflessioni di Francesca, Presidente di Hanuman ETS

“In oltre vent’anni di missions in terra nepalese, ho potuto assistere e vivere i grandi cambiamenti intervenuti nel territorio, spesso ostile e nella sua gente, sempre ospitale e generosa.

Gente che possiede poco, ma che condivide molto.

Non mi soffermerò ora sulle singole emozioni, troppe e troppo varie, per stare in una breve narrazione.

Piuttosto, voglio complimentarmi con i nuovi partecipanti, perché hanno saputo cogliere il senso e la finalità ultima del loro impegno, pur non avendo esperienze specifiche precedenti.

Mi piace pensare che la creazione di Nepal Volunteer, con AnM, possa far nascere un modo virtuoso di viaggiare con sostenibilità e possa dare slancio a percorsi magari già visti, ma rivissuti con un approccio più partecipe ed intimo.

Parte mia, nella crescita con Hanuman, rimane la voglia di continuare ad esserci, con rinnovata energia ed entusiasmo, rubate in parte ai nuovi partecipanti, che si meravigliano di sguardi, sorrisi o gesti straordinari e veri, ai miei occhi divenuti ormai piacevolmente famigliari.

Rimane anche il mio impegno personale a non legarmi con affetto maggiore al singolo bimbo o bimba, perché più indifeso o più bisognoso o anche solo perché più piccolo o simpatico, ma di rimanere attenta ad aiutare chi ha davvero necessità di trovare una soluzione di crescita ottimale e mai certa o scontata e far sì che il clima complessivo in Happy Home, sia quello magico di grande famiglia, quello di sempre, dalla sua creazione.”

 

Noi di Hanuman siamo stati contagiati e meravigliati da questo primo gruppo di volontari, a cui porgiamo i nostri sentiti complimenti.

Un grande abbraccio a tutti, esteso anche ad AnM, che ci ha creduto.

 

Vitaliano Bissi

Namastè.

 

 

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Reportage Febbraio - Ottobre 2004 - Febbraio 2005