Testimonianze Nepal Volunteer aprile maggio 2024
Due esperienze in Happy Home a distanza di nove mesi hanno introdotto nella mia vita nuovi pensieri, nuovi affetti e tante emozioni.
Rivivere anche se per pochi giorni la quotidianità in Happy Home e nel paese di Benighat che ospita la struttura , mi ha fatto sentire accolta da una comunità vivace e inclusiva , un'esperienza che è andata ben oltre le mie aspettative.
L'anno scorso il gruppo volunteer con cui ero partita aveva avuto l'occasione di restare in Happy Home durante le vacanze estive scolastiche e vivere una quotidianità piuttosto rilassata, che ci aveva consentito di instaurare con i bimbi e i ragazzi un bel legame che ho sentito molto forte al mio rientro in Italia.
Quest'anno l'esperienza è stata completamente diversa, perché condivisa con voi fondatori e attivisti dell'associazione; ho potuto riempirvi di domande e ho sempre ricevuto pazienti e precise risposte potendo in questo modo conoscere meglio il vostro incredibile percorso e i vostri progetti.
Partecipare alle tante attività in programma come l'inaugurazione di un meraviglioso ostello per gli studenti e di un auditorium, vivere splendidi momenti come la maratona, le amichevoli di volley e soprattutto ritrovare cresciuti i bambini e i ragazzi da cui mi sono sentita di tornare a casa... mi ha toccato profondamente.
Ho ritrovato con grande gioia i miei allievi del corso di musica dell'anno scorso, bravissimi e appassionati, vi sono sentita avvolta dai sorrisi e dalla dolcezza che avevo lasciato con il cuore in mano, ho potuto conoscere i nuovi bimbi arrivati, i volontari compagni di viaggio, vivere l'entusiasmo del primo giorno di scuola... insomma una vera e propria marea di emozioni.
Mi sento molto fortunata di aver potuto conoscere sempre un po' di più questi piccoli e grandi protagonisti, che grazie ad Hanuman, con il loro impegno nello studio, la serenità e la determinazione che li contraddistingue, possono diventare a pieno titolo il futuro del Nepal.
Happy Home è un progetto meraviglioso e l'impegno di Hanuman in Nepal mi ha lasciato senza parole.
Ringrazio voi tutti di Hanuman e AnM per avermi aperto le porte a questo fantastico mondo.
Emanuela
"Descrivere e trasmettere l'esperienza fatta in Happy home e in Nepal non è semplice. È un susseguirsi di sensazioni, emozioni, stati d'animo, attimi difficili da spiegare e condividere in poche righe.
Il Nepal ti sorprende, ti entra dentro, ti coinvolge e tu vivi in quella realtà assolutamente a tuo agio . Diventa "casa" così come Happy home, come i sorrisi dei bambini, la loro gioia, il loro esempio perché tra le cose che ho imparato è che sono io che ho ricevuto da loro insegnanti importanti guardandoli nella loro quotidianità, nel loro modo di interagire,di comunicare.
Ringrazio Francesca con cui ho fatto il colloquio che mi ha permesso di vivere questa esperienza, Vitaliano che gestisce con amore e disciplina questa famiglia e che con l'associazione ha fatto e continua a fare un lavoro grandioso, i miei compagni di avventura con i quali è stato possibile creare un gruppo unito nonostante età differenti ed esperienze diverse e poi ogni volto che ho incontrato, ogni sorriso che ho scambiato, ogni gesto fatto e ricevuto che mi ha arricchita profondamente "
Marina Gilla
" Kathmandu, sabato 27 aprile 2024.
Stamattina la macchina di Amresh che doveva venire a prendermi è arrivata con più di un'ora di anticipo rispetto all'orario concordato, lasciandomi giusto il tempo di prendere le ultime cose al volo, chiudere lo zaino ed infilarmi le scarpe.
In quel momento la maggior parte dei ragazzi era impegnata nelle pulizie straordinarie della terrazza, non sapevano che sarei andata via quella mattina, solo i più grandi erano al corrente della mia partenza e non hanno capito subito cosa stesse succedendo... Cosi, mentre caricavo la valigia in macchina, hanno iniziato ad affacciarsi dall'alto guardandomi confusi, stupiti, mentre io provavo a dire loro ciao con la mano cercando di trattenere le lacrime.
E poi, nel giro di pochi minuti, ad uno ad uno sono venuti tutti giù in cortile, unendosi a Gioia che era già giù con i più piccoli sulla panchina, e in un attimo me li sono ritrovati tutti li, intorno a me, tutti i 32 ragazzi di Happy Home, a salutarmi, tra sorrisi, lacrime, sguardi, parole e abbracci che non potrò mai dimenticare...
Non so quanti di loro domani potranno ricordarsi di me, in fondo noi siamo solo delle meteore nella loro vita e so che soprattutto i più piccoli domani rientreranno nella loro routine e poi saranno presi da altri volti, altri sorrisi e altri giochi...forse alcuni dei ragazzi e delle ragazze più grandi potranno invece ricordarsi, forse siamo riuscite a dare della continuità tornando qui quest'anno e forse con alcuni di loro un legame si è potuto consolidare. Di sicuro so che io me li porterò tutti nel cuore e nella testa, tutti e 31, dal più piccolo al più grande, e che il pensiero di loro riempirà i miei giorni nell'attesa di un nuovo ritorno. Perché di una cosa sono ormai certa, che questo è solo l'inizio di un lungo viaggio da fare insieme.
Grazie Hanuman, per il lavoro immenso che qui state facendo da anni e grazie per avermi dato la possibilità di vivere tutto questo, sono davvero felice di essere entrata a far parte di questa grande famiglia! HappyHome❤️"
Eugenia
Happy Home è come “L’isola che non c’è”.
Probabilmente se mi chiedeste come raggiungerla vi darei queste stesse indicazioni : seconda stella a destra … ma non è un sogno. L’isola che non c’è questa volta è reale!
La casa ha fondamenta solide ed è ben curata, i bambini sono in carne e ossa, si nutrono per davvero, non volano, ma se vi può consolare sono capaci di incredibili acrobazie sulle liane!
Perché dunque il paragone con la bella fiaba di Peter Pan? Perché un po’ di magia accade anche lì.
I fondatori di Hanuman e Co.Y.On. sono stati in grado di dare vita ad una grande famiglia fatta di giovani, bambini e bambine, in grado di sostenersi e autogestirsi. Un esempio ben riuscito di peer education.
Come nella celebre fiaba l’ingerenza degli adulti appare in un primo momento superflua. Tuttavia, parlando coi fondatori, ti accorgi del grande sforzo e della fiducia che loro hanno riposto nei giovani nepalesi per far si che ogni piccolo componente di happy home abbia la possibilità di assumersi la responsabilità della propria vita , per riscattarla da una condizione di disagio e di povertà. Tutto ciò presidiando e mettendosi in ascolto dei bisogni delle famiglie e della comunità intera con massima serietà .
Se è vero che, come diceva Danilo Dolci , “Ciascun bambino cresce solo se sognato” , possiamo dire grazie ai sogni (in grande) di Francesca, Vitaliano, Irene e Ravi.
Namaste!
Elena
One child, one teacher, one pen and one book can change the world”- Malala Yousafzai
Education should be a fundamental right for everybody. But is not. Is based on where you are born, what is your social status, what is your financial status, your gender.
I was a volunteer in Nepal for couple of weeks. I met extraordinary people making the difference. I met extraordinary boys and girls thankful and willing to go to school. Walking for hours to reach it. I met children that do not have the support for doing it. Economic or family support. I lived in Happy Home, where Hanuman ETS houses abandoned children and orphans with no family, some of which are already followed in the design of long-distance support "Happy Child".
This is the story of Himala. She is a young 19 years girl from Benighat, Nepal. She was raised in Happy Home together with her siblings. She was offered food and a roof and clean clothes and the opportunity to go to school. She is living in Kathmandu now, and she’s studying to become a nurse. One day she will help saving lives. Lives of other young girls and boys and other ordinary people. All because one single opportunity has been given to her. Himala is one of the few children having this fortune. And she is one of many children for whom basic rights are not granted or obvious.
It is estimated that approximately 750 million adults and 617 million children and adolescents lack the most basic reading and writing skills. Women represent two thirds of the total illiterate adults: therefore, there are approximately 500 million illiterate women.
It is up to us to change that number. To empower young girls and boys, to create new leaders. To built schools and to train teachers, to provide school supplies and support for poor families. To raise awareness among families and communities of the importance of education for all, regardless of gender.
Thanks to all of you at Hanuman ETS.
Ioana