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Nepal Volunteer marzo maggio giugno 2023

 

Nepal Volunteer marzo maggio giugno 2023

Alcuni partecipanti delle prime partenze della nuova formula di viaggio Nepal Volunteer con AnM hanno sentito la necessità di scrivere alcuni pensieri, ricchi di emozioni, a testimonianza del loro vissuto in Happy Home.
Noi di Hanuman siamo stati contagiati e meravigliati da questi gruppi di volontari, a cui porgiamo i nostri sentiti complimenti.
Un grande abbraccio a tutti, esteso anche ad AnM, che ci ha creduto. 

 

Anna

“L'esperienza vissuta mi fa venire in mente parole o meglio valori quali: gentilezza, empatia, cura, cooperazione, umiltà, sensibilità, lucidità, compassione, presenza, ascolto, silenzio, amore, gioia e tante domande su di me e sul mondo e modo in cui vivo.  Realtà come Hanuman ci rendono più facile sperare e tentare di costruire un mondo più equo e in equilibrio. Poter donare un presente, un futuro, un luogo sicuro e tanta VITA, deve essere considerato un privilegio. Nulla più.

Concetti come istruzione e casa nella nostra realtà privilegiata e viziata sono pressoché scontati e quindi non se ne riconosce la fondamentale importanza nella crescita ed evoluzione di un essere umano. Una frase di Mololo Yuosafzai, scritta sul muro di una scuola visitata, mi ha fatto riflettere su questo concetto: One child, one teacher, one pen and one book, can change the world.

Considero un nostro dovere essere grati per essere nati nella parte giusta del mondo e per essere nella posizione di poter aiutare e non chiedere aiuto.

Faccio mie le parole di una amica di questa avventura: “mi sembra di essere arrivata tardi”.

È stato per me un vero privilegio poter far parte, anche se per un momento troppo breve, della famiglia Hanuman, colma di sorrisi e di voglia di futuro.

Con profonda gratitudine”.

 

Alessia

“Siamo in volo e fuori dall'oblò c'è un panorama magico, magico come l'esperienza che insieme a te abbiamo vissuto in questi giorni e sento il bisogno di ringraziare te, Francesca e Irene per avermi permesso di assaggiare una piccola parte di tutto ciò che con fatica e passione avete costruito in questi anni. Avete fatto tanto per noi volontari, dandoci la possibilità di vedere coi nostri occhi, cosa significa prendersi cura degli altri, rispettando la loro identità, ma soprattutto avete fatto tanto per tutti i ragazzi di happy home, dando loro non solo la possibilità di sperare in un futuro migliore ma anche gli strumenti per prenderselo, insegnando loro metodo e disciplina. Grazie a voi stanno imparando a guadagnarsi un posto nel mondo con l'impegno e con la solidarietà tra loro. Tutto ciò va al di là del raccogliere dei soldi per mantenerli nella vita e negli studi e nel dargli un luogo in cui vivere, perché in happy home avete creato una comunità, una famiglia in cui i più grandi aiutano i più piccoli e tutti insieme si sostengono.

In un mondo in cui è più facile dare piuttosto che insegnare agli altri ad essere autonomi, voi avete scelto la strada difficile, dando a questi ragazzi gli strumenti per potersi costruire da soli il loro futuro, avete fatto e continuate a fare il lavoro sporco di un vero genitore per crescere individui autonomi e responsabili e sono certa che non dimenticheranno mai i vostri insegnamenti. Grazie di tutto”

 

Tiziana

“Se noi pensiamo che non sia un viaggio, io lo definisco uno dei viaggi più entusiasmanti che possa aver vissuto, perché pur rimanendo fermi in una casa con dei bambini, in fondo, tutti i giorni, ho affrontato il mio viaggio con loro, intorno a loro, intorno alla loro giornata. Una foto voglio lasciarvi: alzarmi la mattina presto e trovare 20 bambini intorno ad un tavolo che stanno studiando ed uno dice - non è possibile! – in realtà è proprio così, loro hanno capito qual è il loro posto nel mondo. Io devo molto ad Hanuman, perché che cosa mi rimane nella pancia? Ho sentito fin dal primo giorno di essere arrivata tardi”.

 

Simone

“Guardo fuori dal finestrino e penso, penso a quanto è strana la vita, penso a tutte le serie di circostanze che mi hanno portato a conoscere Vitaliano, Francesca ed Irene. 

Perché poi, diciamocelo Simo, se ora sei seduto qui su questo pullman è anche grazie a loro che son riusciti a coinvolgerti a tal punto da convincerti a partire. 

Sorrido e ripeto sottovoce: Sakal, Buddhi, Daniel, Himala, Sushila e così via nome dopo nome. Sono i nomi dei ragazzi e delle ragazze che vivono in Happy Home, questa stupenda struttura situata nel villaggio di Benighat. Sono nomi che ora difficilmente dimenticherò, poiché’ con la loro spontaneità, dolcezza e educazione sono riusciti ad entrare nel cuore di tutti noi partecipanti. 

Non è facile spiegare a parole il susseguirsi di emozioni che mi hanno accompagnato durante i nostri giorni in Happy Home; forse certe esperienze vanno solo vissute e custodite come un bene prezioso. 

Perché una certezza mi accompagna, quella di aver ricevuto in cambio molto di più di quanto possa aver mai donato.  Salutarsi non è stato semplice, anzi. 

Affezionarsi reciprocamente invece e’ stato inevitabile anche se poi non così scontato. 

Si preparano gli zaini, ci si abbraccia mentre scende qualche lacrima, le ultime foto ed è tempo di risalire sul pullman la testa appoggiata ancora sullo stesso finestrino 

Le lacrime si trasformano ora in pianto …

Sakal, Buddhi , Janak , Daniel , Ganesh , Himala , Sushila ecc. ecc. ora i nomi non sono più cosi confusi, hanno un volto ed un sorriso bellissimo …”

 

Gioia

Otto volontari dall’Italia che si incontrano per la prima volta a Katmandu. Partenza con il mitico pulmino. Direzione Happy Home, Benighat. Emozione enorme e incontrollabile, così come la voglia di conoscere i ragazzi di HH. Viaggio infinito, strada piena di buche, paura di incidenti frontali...in realtà il nostro super autista aveva tutto sotto controllo. Non avrei mai pensato che quel tipo di viaggio sarebbe diventato presto normalità̀. Arriviamo finalmente a destinazione. I battiti accelerano.

Gli occhi si riempiono di lacrime ancor prima di scendere dal pulmino. Si apre il cancello dal quale si cominciano a vedere due file di bambini, posizionati accuratamente in senso crescente di altezza. Vedo sorrisi, curiosità̀ e un po’ di titubanza nella faccia dei ragazzi. Accoglienza tipica Nepalese. Ci regalano collane di fiori, e poi fiori e ancora fiori. Le lacrime si sprecano. Momento di smarrimento. Sensazione di inadeguatezza totale. Tempo di occupare la camerata e troviamo ad attenderci il famoso Dhal Bath della Didi. Nonostante a pancia piena tutto è più facile, in realtà le emozioni non si frenano, anzi. Ansia.

Cominciamo a capire come funziona la casa-famiglia costruita e gestita da Hanuman ETS. Non è possibile. Qui i ragazzi fanno tutto da soli. Com’è possibile ? In italia una cosa del genere non sarebbe neanche pensabile. E invece eccoli là. Super ligi alle regole, felici. Consapevoli. Questo è stato il primo aggettivo che mi è venuto in mente pensando ai ragazzi di HH. Era già chiaro che questi ragazzi avevano solo da insegnare.

Non ho mai conosciuto nessuno che avesse chiara la parola “responsabilità̀” come loro. Tutti collaborano. Sono autonomi. Loro sanno. Sanno perché sono lì e sanno cosa devono fare per far funzionare questo “ecosistema”. Sanno cosa fare per il loro futuro. Consapevoli.

Nel pomeriggio parte la prima visita nelle scuole. E che dobbiamo fare ? E che gli faccio fare a tutti questi bambini ? E che gli devo raccontare ? Dove dobbiamo andare ? Ci guardano tutti ! Tutti impazziti ! I sorrisi e la curiosità dei ragazzi nei nostri confronti hanno dato subito un senso a quella visita. Sballottati in qua e in là. Ognuno voleva mostrarci la sua classe, i suoi compagni, i suoi disegni, il migliora amico. Così. Come se ci conoscessero da una vita e chiedessero la nostra approvazione. Bastava molto meno per averla. Rientriamo in HH. Nonostante l’enorme distanza dalle nostre realtà e lo scarso tempo passato in HH, l’arrivo è stato già come un rientro a casa dopo una giornata di lavoro. Incredibile. Cominciano così le prime chiacchiere conoscitive con i più grandi. Viene tutto così naturale. Si cominciano a creare i primi legami. Già forti. Un po’ come le amicizie al mare della nostra infanzia. È già sera. Tempo di una danza. Macarena. Linguaggio universale. È ora di andare a letto. Penso all’incredibile e surreale giornata. Non riesco a fissare un pensiero. Mi sento già in colpa per non aver imparato neanche un nome dei ragazzi. La notte passata a chiedersi cosa possiamo dare a questi ragazzi. Saremo all’altezza? Parte così l’avventura.

Ogni giorno più facile.

Mattina. Visite alle scuole del territorio sostenute da Hanuman. Qui abbiamo avuto modo di passare del tempo con i ragazzi delle scuole, qualcuna quasi irraggiungibile. Qualcuna super moderna, altre super modeste. Ma i bambini ci hanno sempre accolti con grandissimi sorrisi e voglia di condivisione. La consegna di quaderni e matite è stata un’esperienza unica. Sembra una banalità, ma vedere gli occhi riconoscenti dei bambini che educatamente restano al loro posto in attesa del loro momento, è incredibile.

Pomeriggio attività̀ con i ragazzi in HH. Attività̀ di ogni tipo. Improvvisate. Com’è possibile che questi ragazzi sappiano fare tutto? E se non lo sanno fare imparando in due secondi e lo sanno fare meglio di te. Che piacevole frustrazione!

E la notte la mente riparte. Stesse domande in testa. Iniziano nuovi pensieri sull’associazione Hanuman, su come sta supportando il territorio. Quello che ha fatto. Quello che si impegna a fare. Dal racconto sembra che ogni giorno sia stato uguale al precedente. Non lo è stato affatto. Ogni giorno il legame con i ragazzi è diventato sempre più forte. HH diventa una famiglia anche per i volontari. Da subito. E anche nella routine non ci si abitua a vedere ragazzi che si svegliano prestissimo al mattino per mettersi a studiare. Di apprezzare la loro maturità̀. Di vedere che nonostante tutto sono bambini. Consapevoli ma bambini. Abbiamo avuto modo di assistere a 5 nuovi ingressi in HH e a toccare con mano cosa significa per i ragazzi questa struttura. Un ambiente protetto dove ogni bambino si sente a casa immediatamente. Dove tutti diventano nuovi fratelli che si prendono cura di te. Così. Facilmente. Immediatamente. Incredibilmente. A distanza di 3 settimane dal rientro mi rendo conto di non essere ancora riuscita a descrivere quello che ho provato. A raccontare molto. Forse sono così gelosa dell’emozioni uniche che ho vissuto al punto di non volerle condividere. Quel sapore dolce e amaro che rimane in bocca... per giorni...settimane... chissà̀ forse mesi. Mi sento felice di aver avuto modo di conoscere questa realtà̀ e soprattutto i ragazzi, ma allo stesso tempo sento una nostalgia incredibile al punto di versare ogni giorno almeno una lacrima. E rimane il pensiero se abbiamo dato abbastanza rispetto a quanto abbiamo ricevuto in questa esperienza.

E la testa va... pensa a quando tornare a casa... tornare in HH.

 

Eugenia

Caro Vitaliano
è passata una settimana da quando sono rientrata qui a Roma e forse solo oggi trovo il modo di esprimere almeno una parte delle emozioni che mi hanno totalmente pervasa durante l'incredibile esperienza vissuta in Happy Home.

Come prima cosa però vorrei ringraziare te, tutti i fondatori di Hanuman e lo staff di AnM per averci dato la possibilità di conoscere e partecipare a questa realtà, alla quale ho subito provato a aderire pur consapevole di non avere esperienze particolari con i bambini...ero la sola del gruppo che non aveva un particolare progetto da portare, né qualcosa di specifico da insegnare e come sai bene questo aspetto mi ha creato anche un po’ di timori inizialmente.

Eppure, non appena arrivata, ho sentito chiaramente di essere nel posto più giusto dove potessi trovarmi in quel momento della mia vita, tutto ha trovato un senso, e forse la cosa che più̀ mi resterà̀ dentro è stata l'empatia che fin da subito ho sentito, la naturalezza con cui si sono succeduti 10 giorni di convivenza, in quasi 40 persone, in un'unica casa, come se fossimo una sola grande famiglia e come se davvero fossimo lì da moltissimo tempo.
La facilità di condivisione, la gioia e l'affetto di cui subito siamo stati invasi ha reso tutto oltremodo semplice e naturale, come se fosse la cosa più̀ normale del mondo.
La sensazione che più mi pervade oggi è quella di essere tornata arricchita, perché credo di aver ricevuto molto più di quanto io sia stata in grado di dare e forse anche per questo il distacco è stato davvero difficile...
Ma so che tornerò, e questo pensiero mi da gioia, e so che tu ci terrai al corrente di ognuno di loro e so anche che questa è stata solo l'inizio di una splendida nuova avventura
Felicissima di essere entrata a fare parte di questa grande famiglia, un abbraccio.

 

Silvia

Oggi abbiamo accompagnato i “nostri ragazzi “a scuola.
Avreste dovuto vedere con quale orgoglio ci hanno presentato ai loro compagni di classe e maestre, i loro banchi ... etc etc.
Come dei famigliari li abbiamo salutati prima di lasciarli x la scuola e prima che fossimo fuori dalla scuola sono usciti dalle varie classi solo x un abbraccio o un saluto.
Abbiamo detto loro che torniamo alle 4 a prenderli da scuola. Sento il calore intimo di famiglia.
Hanno cantato x noi pieni di orgoglio perché c’eravamo noi a guardarli, li nel loro mondo, tra i loro compagni.
Li guardavo dall’alto della terrazza e ogni volta che mi incrociavo lo sguardo di uno di loro mi emozionavo. Sorridevano ricambiando lo sguardo.
Ora Conosco un po’ quei volti e ho esperienza del loro modo di interagire, di fare, di giocare, di creare , di ridere, di stare .
Per ora Siamo i loro amici / famigliari / presenze continuative di questi giorni ...
Io mi sono commossa molto ( anche se non devo farmi vedere piangere, cosa che loro non si concedono mai ) vedendo i loro volti fieri e pieni di dignità vitale .
Loro stanno bene qui in Nepal, finché sono in questa happy home, sono tutelati .
la vita fuori sarà molto dura x loro, ma sono certa che saranno pronti, fortissimi , capaci in modo strabiliante di apprendere e stare in qualsiasi condizione .
Presenti a loro stessi come vecchi saggi .
Io sarò in difficoltà nel tornare a nascondermi alla loro vista, sarà molto dura non continuare a vederli crescere, tornando in Occidente.
Tra 2 giorni li saluterò, forse per sempre, ma resteranno persone di cui voglio conoscere i prossimi passi di vita.
Persone che mi hanno insegnato a vivere come dei veti maestri, con la loro presenza ed esempio.
Mando un abbraccio a tutti quelli che mi hanno permesso di fare questo viaggio, regalandomi fiducia, verso me stessa e verso le opportunità che la vita mi rivela passo dopo passo.

 

Luisanna

È passato un mese dal rientro in Italia e, posso dire, che non c'è stato giorno che non abbia pensato al Nepal.
Solo da pochi giorni ho smesso, nei miei sogni notturni, di sovrapporre i ricordi in Happy Home alla quotidianità recuperata.

Non è facile tradurre in parole il caleidoscopio di emozioni che ho vissuto durante la permanenza, e che sto ancora provando, ma, sicuramente, la sensazione che avevo prima della partenza si è avverata: qualunque velleità di essere d'aiuto  si è infranta davanti all'arricchimento personale ed umano che, al contrario, io ho ricevuto; ed ho ricevuto davvero tanto: la spontaneità dei ragazzi, la cristallinità dei sentimenti, la gioia di vita...

Spero che sia uno scambio, almeno in parte, reciproco, che anche i ragazzi abbiano avuto beneficio dalla nostra permanenza, ma, come si può compensare il primo sorriso ricevuto da Sabina, dopo due giorni di profondo disagio? o il contatto con la manina di Aroshi nel tragitto verso la scuola? o i doni di Ganesh, Shree Ram e Nisha, fatti con le loro mai? o la delicatezza e la cura di Sharmila e Sushila nel dedicarsi a noi con le acconciature dei capelli o con le opere d'arte sulla pelle? Non credo sia possibile, non si può compensare lo sguardo affettuoso ed il sorriso dolce che tutti loro ci hanno riservato, ma, spero, comunque, che qualcosa di positivo sia scaturito anche da noi volontari.
Ovviamente, mentre ti scrivo non posso che commuovermi.

È ammirevole il vostro impegno, il prodotto dei vostri sforzi; il vostro esempio è fonte di speranza per un mondo migliore.

Vorrei provare a dare un piccolo aiuto con un supporto a distanza.

Ti ringrazio per aver contribuito a farmi ricevere questo dono.
Un abbraccio

 

Gianluca

Ieri sera sono andato a correre ed ho incrociato un bambino che era uguale identico ad Avaya…la mia corsa è finita li.

Mi sono girato e sono tornato a casa sconvolto dai ricordi, tormentato dalla voglia di mettermi sul primo aereo e tornare a giocare con tutti loro.

Il Nepal è una terra pazzesca ma i loro abitanti sono ancora più sconvolgenti; più ci penso, a casa con aria condizionata e divano, e più realizzo che quei dieci giorni sono stati impagabili.

E’ passato quasi un mese da quando siamo tornati ma io ancora non riesco a riadattarmi a tutta questa normalità, ancora non riesco a rendermi conto di come ci possano essere mondi così diversi, di come la nostra vita di tutti i giorni possa procedere incurante di tutto quello che ci succede a fianco.

Hanuman è una associazione meravigliosa.

Vassallo, sindaco di Pollica ucciso dalla mafia, diceva che per migliorare le cose bisogna mettere le mani nella merda: Hanuman le mette e se ne fa carico.

Io non posso fare altro che ringraziarvi perché vi prendete cura ogni giorno di ciò che è più prezioso.

Non so quando ma torniamo; non posso permettermi di dimenticarmi il loro sorriso.

Brevi riflessioni di Francesca, Presidente di Hanuman ETS

“In oltre vent’anni di missions in terra nepalese, ho potuto assistere e vivere i grandi cambiamenti intervenuti nel territorio, spesso ostile e nella sua gente, sempre ospitale e generosa.

Gente che possiede poco, ma che condivide molto.

Non mi soffermerò ora sulle singole emozioni, troppe e troppo varie, per stare in una breve narrazione.

Piuttosto, voglio complimentarmi con i nuovi partecipanti, perché hanno saputo cogliere il senso e la finalità ultima del loro impegno, pur non avendo esperienze specifiche precedenti.

Mi piace pensare che la creazione di Nepal Volunteer, con AnM, possa far nascere un modo virtuoso di viaggiare con sostenibilità e possa dare slancio a percorsi magari già visti, ma rivissuti con un approccio più partecipe ed intimo.

Parte mia, nella crescita con Hanuman, rimane la voglia di continuare ad esserci, con rinnovata energia ed entusiasmo, rubate in parte ai nuovi partecipanti, che si meravigliano di sguardi, sorrisi o gesti straordinari e veri, ai miei occhi divenuti ormai piacevolmente famigliari.

Rimane anche il mio impegno personale a non legarmi con affetto maggiore al singolo bimbo o bimba, perché più indifeso o più bisognoso o anche solo perché più piccolo o simpatico, ma di rimanere attenta ad aiutare chi ha davvero necessità di trovare una soluzione di crescita ottimale e mai certa o scontata e far sì che il clima complessivo in Happy Home, sia quello magico di grande famiglia, quello di sempre, dalla sua creazione.”

 

Noi di Hanuman siamo stati contagiati e meravigliati da questo primo gruppo di volontari, a cui porgiamo i nostri sentiti complimenti.

Un grande abbraccio a tutti, esteso anche ad AnM, che ci ha creduto.

Namastè.

Nepal Volunteer marzo maggio giugno 2023

Reportage Febbraio - Ottobre 2004 - Febbraio 2005